Dispositivo primavera

“Dimmi la verità, tu una linea di pazzia ce l’hai?!”

“Ahahah: può anche darsi”

Tala Madani Exhibition
Tala Madani, Animalology, oil on wood, courtesy of the artist and Lombard-Freid Projects, New York, 2008

Adesso le cose brillano, l’inclinazione del sole è cambiata, la primavera è una qualità alto medioevale dei colori. Interna e strana. Il bar all’angolo della Trionfale è disinvolto. Il trench della vicina passeggia senza corpo e Moon, il Siberian husky del dirimpettaio, sgrana gli occhi di ghiaccio con una dolcezza nuova.

Mi sono innamorato di tre donne. Vorrei vederle nude ma non è arrivato il momento

La prima mi fa sentire elettrico quando ci parliamo al telefono, anche se non ci siamo ancora incontrati. Ha una voce che passa rapida lungo la schiena e mi fa eccitare. La seconda mi ha fatto superare la naturale indifferenza per le aristocratiche di campagna dai modi un po’ sempliciotti. Ha labbra piene che vorrei mordere fino a romperle. La terza, bè… La terza ha la poesia dentro. Gesti minimi, acquerelli giapponesi di un erotismo perturbante, che ti invitano a penetrare nelle stanze silenziose e profumate della geisha. Ambienti divisi da separè in carta di riso. Ha anche un bel paio di tette però!

Quando ero più ideologico nelle scelte mi sarei trovato in mortale imbarazzo, oggi mi godo questa trilobatura al netto dei sensi di colpa. La carezza feriale che riscalda il guado. Bagnato fino alla vita, per quella metà che resta fuori dall’acqua, sorrido.

Qui nella Capitale non sono nemmeno una faccia, nemmanco una storia. Per uno dei miei amici sono la cartina di tornasole delle frustrazioni, la sepsi nelle sue scopate tristi (dice che mi pensa prima di certi orgasmi!). Non gliene può fottere meno dell’anima di quei manichini che colleziona, ma di raccontarlo a me gli sta particolarmente a cuore.

Kate-Owen_#Horror-Stella-Eyes_1057
Kate Owens, Stella Schnabel wore a mask as Edith Scob in Eyes Without a Face, 2015
Ho un’idea elementare della vita. Fisica. Nei rapporti mi complico, ma tutto il resto per me è come il mare, come il corpo abbronzato. Come mangiare e dormire. Sennonché, purtroppo, ci vuole il comandante in seconda, il quale non ha la stessa idea di semplicità.
“La vita è un errore che non andava vissuto… Meglio essere mostruosi che indegni”
“Che filosofia da Barfly del cazzo”
“Non bevo, semmai scopo. Dopo tutto sono queste le massime che amavi tanto ripetere e ripetere da giovane e sulle quali hai fondato il tuo tempio”
“Sono più giovane di te e non ho questa vocazione allo scialo sessuale che hai tu, caro mio…”
“Caro mio… Sei tu che hai messo questo disco romantico, eccoti servito”
“Il mio disco non suona le tue canzoni. Ha dentro un dispositivo nuovo di zecca per fare primavera”.

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