Quando ti tocca la fredda luce della luna

Gli uccelli cinguettano senza pietà. Il mio sistema vacale è scosso. Se mi chiedi un caffé rischi il plotone d’esecuzione. Le parole sono sottili, veline quasi. Oggi Shioba ha preso un treno dalla stazione del paese e ho visto chiaramente che gettava dal finestrino il cellulare che le avevo regalato due mesi fa. Non sopporto questo pigolio insistente dei merli in giardino. Quando tornerai mi troverai più magra, con un piega sul lato sinistro della bocca. Ho regalato i vestiti invernali alla vicina, quella della porta rossa, che ha la figlia in Australia. La banca mi ha chiamata per la tua polizza: quando vuoi che ti prenda l’appuntamento? Da qualche giorno lampeggiano le luci nelle stanze che attraverso, c’è tensione mentre ti aspetto. Ho comprato il pesce che ti piace e l’ho congelato. Tu porta il vino.

Il passato è il futuro del tuo presente

Ci sono storie che iniziano dove si rompe la persona. Che so: lei ha perso la casa e si è suicidata. Scena di lei bambina che gioca con il triclo. Scena di lei pensosa sulla spiaggia. Lacrime della madre, lacrime del fidanzato e della migliore amica incredula. Loro non sapevano e nemmeno avevano dedotto verità emotive. Però, aleggia la certezza che già nell’immagine con il triciclo fosse contenuta la tragedia. Passa nella testa dello spettatore che l’orribile taglio di capelli a testa di monaco cistercense fosse un prodromo del rifiuto alla sulla vita a venire. Sulle spiagge mediterranee, alle porte della bella stagione, ci annoiamo in compagnia dei gabbiani conficcati sulle pietre nere. La vita scorre, il paesaggio è dolcemente inerte, i ritmi molli, l’animo oppresso e leggero al contempo. Il vicino urla che ‘Lui lo sa’ e decifrare questo sapere è profetizzare un male nascosto sotto la luce dell’imminente bella stagione. Gli diresti: Cosa sai tu, e se il passato fosse il futuro del tuo presente?