LITERALLY BYE (l’uomo insufficiente)

Lemmy, il cantante dei Motörhead, scomparso in questi giorni a 70 anni, di recente aveva raggiunto un compromesso con il suo medico, passando dal whisky alla vodka…

Diceva

«Mi hanno detto di farla finita, sì, ma penso che sia meglio morire di qualcosa che ti piace. Chi vuole vivere fino a 102 anni, in ogni caso? Mi annoierei a morte»

Antoine D'Agata
Antonine D’Agata, Insomnia, 2001

Tu sei uno dei miei vizi, l’appuntamento delle feste, il cocktail dell’estate. Mi baci con trasporto e scegli la via della chiusura rapida e indolore. Dopo, appena a ridosso, il lento e circospetto avvicinamento. Dopo il sesso fratto dall’amore. L’amplesso svogliato al netto di ogni carezza. Alzi un muro. Ed è ghigliottina propedeutica a disinnescare le complicazioni sentimentali. Lo smacco sta nel non sentire più niente. Resto a osservare lo spazio informe che ti (mi) paralizza e nullifica.

Quale fuoco dunque? Il piacere (freddo) eliso della relazione ─ un ulteriore frazionamento ─. Non c’è nessuna produzione di ossitocina a stimolare appuntamenti, telefonate e, in ultima analisi, la via del cuore. Per organizzare un progetto, un’idea, più o meno radicale, di prossimità durevole. Tu marchi la distanza: non abbracci, non ti dai, non mi guardi. Quindi, imparare a sparire è la lezione di questo tirocinio severo. In quanto, se farsi penetrare non serve a conoscere e restituire il piacere e la bellazza, quale immagine resterà del gesto nell’ora, nell’adesso, quando la carne smetterà di essere desiderabile?

L’eccitazione cadrà come un velo e il ricordo si poserà su una lontananza. Un collage di facce senza nome e senza odore.

Judy Chicago, Atmospheres, 1967
Judy Chicago, Atmospheres, 1967

Idea dell’amore

«Vivere nell’intimità di un essere estraneo, e non per avvicinarlo, per renderlo noto, ma per mantenerlo estraneo, lontano, anzi: inapparente – così inapparente che il suo nome lo contenga tutto. E, pur nel disagio, giorno dopo giorno non esser altro che il luogo sempre aperto, la luce intramontabile in cui quell’uno, quella cosa resta per sempre esposta e murata».

(Giorgio Agamben, Idea della prosa, Milano, Feltrinelli, Impronte, 1985)

Il prontuario per la sopravvivenza emozionale consta di semplici regole, da mandare a memoria: se trascorrono più di due giorni prima di un segnale di fumo (si fa per dire), se whatsapp tace, non sarai mai nulla più di un’amica di letto.

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La “scissione metafisica della presenza” la sento nella pancia, sotto l’ombelico. Fra scrivere, vivere ed esplorare la mia metà, o il mio quarto abusivo. Incontro così spettri umorali e annoiati. Allo stesso modo è condiscendente la mia carne, che si dà a loro per impazienza ed educazione, non più per sfamare l’animale femmina.

Un uomo è insufficiente ad avere la percentuale giusta di mani che carezzano (bene) e fanno sentire di possedere un corpo (il senso del mio corpo); Il tocco umidificante per un’interfaccia estesa e multi sensoriale come la pelle. Il piacere, ancora, sarebbe quello dell’attesa; così acuto e febbrile da permettere all’organo di contatto di scivolare contro le superfici equivalenti di un altro. Scomparendo fra le pieghe. Giacché, se l’amore è orizzontale non cura “dentro” ma precipita “fuori”. Così, l’apertura oltre la soglia dell’ordinario resterà sigillata.

Photography by Dafy Hagai, courtesy of Prestel
Petra Collins, Dafy Hagai, courtesy of Prestel

Godo con altri, uso te che ci sei solo in apparenza, mentre permetto al corpo che ho a disposizione di essere schiacciato.
Dice il mio amico Yuri che chi scrive è disillusa. E aggiunge che ha perso di vista che

«L’amore quando arriva, ed è sincero ed è reale, è maledettamente semplice! Non ci sono fantasmi, non c’è paura nel darsi all’altro e nessuno ti ruba il libero arbitrio, solo che si pensa prima all’altra persona e poi a se stessi. Vero è che tutto questo come arriva può anche finire… Ma questa è la vita!»

Chi ti ama c’è e, per poco o tanto che sia, ti fa sentire a casa. Non ora non qui cantava Giovanni Lindo Ferretti in Depressione caspica. E quando sennò? Se mi dicono di cedere al culto per la distanza, scelgo la felicità che mi darà l’uomo successivo. L’uomo che non c’era.

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