Il popolo dei Bambara chiama cane il membro virile e associa al cane il sesso. La docilità e fedeltà del cane sono solo una maschera per la ferocia che può esplodere, portando alla luce l’antenato che vive dentro di lui: il lupo, lo sciacallo, la iena
Deve calmarsi. Inspira sette volte ed espira altre sette. Cosa non si fa, cosa non si deve fare? Parlare del suo problema. Non sa contenersi. Le striscia fuori dalla bocca, viscido. Un topo morto, un muro a secco. Il sole. Un albero scheletrito e uno vivo. Oltre, il mare. Lui l’aveva presa lì, sulle pietre. L’aveva girata e con un po’ di sforzo era entrato fino in fondo. Mentre una tartaruga baciava la polvere. Non aveva sanguinato nonostante i tredici anni. Qualche volta lo sognava. Di spalle, a scuoiare un coniglio. Con le belle mani bianche ricoperte di un liquido scuro come inchiostro. Lei mascherata per un grande ballo, ma in un salone desolato. Con le candele accese e la musica inceppata su una domanda
Prendimi ancora, ripeteva. Ancora. Dal fondo della sala però, come un’ombra, cominciava a muoversi un cane che fulmineo si avventava sul suo polpaccio, addentandolo insieme a un lembo del vestito. Ecco, sentiva: è fatta. L’amore non è mai andato di moda se non nei racconti